L’idea per la scultura consisteva nella “figura di un uomo in apparente stato di riposo, rappresentando quegli uomini che con la loro attività hanno partecipato alla lotta partigiana e che nel pozzo – cisterna dell’ex orto Spalletti raccoglievano armi e munizioni per i partigiani in collina; per questo l’uomo seduto da le spalle alla via Emilia apparentemente disinteressato al traffico delle truppe ufficiali mentre la sua attenzione va alla valle del Rubicone e ai destinatari delle armi raccolte” (llario Fioravanti, MatteoTosi, Relazione illustrativa, 2007).
Nei disegni e negli schizzi si sviluppano gradualmente l’idea e la forma della scultura che Fioravanti preferisce concepire non tanto come monumento al Partigiano quanto piuttosto come “uomo seduto in attesa di eventi”.